루트 디테일
파 셀루 포 정상 회담은/는 1.3 km (2,000-걸음) 스케자에파셸루포, 페루자 현, 이탈리아주변 입니다. 이 루트의 경도는 대략 161 m 정도이며, 별점어려움 점을 받았습니다. 이것과 비슷한 루트를 Pacer 앱 에서 찾아보세요!!
Nel cuore dell'Appennino umbro e marchigiano, immerso nello splendore naturale del Parco del Monte Cucco, si trova questo delizioso borgo: Pascelupo, una splendida cittadina di montagna dove la natura regna sovrana, ma non è certo l'unica protagonista.
Piuttosto difficile da trovare, a 13 Km da Scheggia, nasconde un passato molto interessante, forse per la posizione sulla Via Flaminia, ad un'altitudine di 529 m s.l.m. ed ubicata quasi sulla linea di confine con la regione Marche.
Castrum Pascelupi è un antico fortilizio medievale, utilizzato dal comune di Gubbio a difesa dei suoi confini con il vicino stato d'Urbino; Pascelupo passò successivamente ai Montefeltro nel 1396, divenendone caposaldo militare strategico a presidio dei confini del proprio Ducato verso sud. Seguendo le sorti dello Stato d'Urbino, estintosi per mancanza di eredi maschi, passerà nel 1631 allo Stato Pontificio. Già comune autonomo, fu accorpato nel 1878 dal comune di Scheggia che assunse, nello stesso anno, l'attuale denominazione di Scheggia e Pascelupo. Il centro è stato danneggiato pesantemente durante il terremoto del 1997 ed è stato successivamente completamente restaurato.
Il suo sito genetico e la sua posizione topografica sono davvero strategici, poiché, con l’altura su cui sorge, il Poggio, domina le pendici settentrionali dei monti di Sassoferrato, che s’innalzano, erti, non appena oltrepassato il Torrente Rio Freddo. La posizione di Pascelupo, che sorge su di promontorio a 529 m s.l.m., è importante anche perché esso è un centro di valico viario, un crocevia transappenninico, sorgente lungo un antichissimo tracciato armentario, forse, addirittura, d’origine preistorica lungo il tratto di Rio Freddo.
La Leggenda del nome Pascelupo: Una fantasiosa leggenda legata al nome Pascelupo è legata ad un famoso episodio storico narrato da Tito Livio (cfr Titus Livius, La prima Deca, Libro X. Traduz. in italiano di L. Perelli ) dove viene descritta la Battaglia di Sentinum, avvenuta nell’anno 295 a.C., proprio nelle vicinanze di questi luoghi.
Si tratta del presagio della cerva e del lupo, così traducibile: «Il terzo giorno i contendenti scesero in campo con tutte le forze. Mentre gli eserciti erano schierati, una cerva, inseguita da un lupo, venne giù dai monti, e, correndo, attraversò la pianura in mezzo agli opposti schieramenti; quindi le fiere piegarono la corsa in opposta direzione, la cerva verso i Galli, il lupo verso i Romani.
Al lupo fu lasciato libero il passaggio fra le file; la cerva fu trafitta dai Galli.
Allora, un soldato romano delle prime file disse: “La fuga e la strage si volgeranno da quella parte dove vedete giacere l’animale sacro a Diana; di qua, il lupo vittorioso, sacro a Marte, intatto e illeso, ha voluto ricordarci la nostra origine da Marte e il nostro fondatore”».
Alcuni studiosi locali hanno ritenuto che i Romani si siano “imbattuti” nel fausto passaggio del lupo durante la loro marcia d’avvicinamento al campo di battaglia alla volta del territorio di Sentino,proprio nell’odierna località Pascelupo, la quale, dal transito di questo “marziale canide” avrebbe tratto il nome che ha portato ininterrottamente sino ad oggi.